Cultura delle élite e cultura di massa, l’equivoco populista GILDA POLICASTRO Il linguaggio della critica letteraria è, nel sentimento comune, settario, antidemocratico, autorefenziale ( mentre la critica, intesa come ermeneutica, è semmai un dialogo fra l’interprete, il testo e gli altri suoi lettori). La comunicazione, nelle forme più varie della divulgazione, sarebbe invece ciò che avvicina le opere d’arte alle masse, al pubblico. Questa contrapposizione ne porta con sé o forse discende, deriva da una contrapposizione ancora più antica: quella tra cultura alta e Masscult, secondo la categoria introdotta da Dwight Macdonald all’inizio degli anni Sessanta. Masscult che, a differenza della cultura genuinamente popolare, non nascerebbe in una zona protetta dallo sguardo e dal controllo dei signori, ma verrebbe calato dall’alto sulle masse, considerate un unicum indifferenziato e privo ( o deprivato) di qualunque istanza di diversità e individuazione. Possiamo ripensare alla catego
Divenni mio padre una mattina di dicembre ...