I giorni passavano uno in fila all'altro con il loro fastello di cose sempre simili, appena impercettibilmente diverse, come il mio viso . Il tempo lavora così, Angela, con sistematica gradualità. Un invisibile ma implacabile movimento ci usura . La trama dei tessuti si allenta e si riassesta sul telaio delle ossa, e un giorno, senza che nessuno ti abbia avvisato, indossi la faccia di tuo padre . Non è solo colpa del sangue. Magari la tua anima ha assecondato gli impulsi di un desiderio nascosto, che sai di avere, anche se ti ripugna. Questa mutazione si rende visibile a metà della vita, gli anni a venire non aggiungeranno che qualche fatale ritocco . Il viso dei quarant'anni e già quello della tua vecchiaia. Quello che entrerà nella tua tomba. Io, che avevo sempre creduto di somigliare a mia madre, divenni mio padre una mattina di dicembre, nello specchio della mia auto ferma nel traffico . La sofferenza aveva incoraggiato il mio soma nel verso di quell'uomo che conti
Divenni mio padre una mattina di dicembre ...