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Ma quale tramonto dell’Occidente Anche i cinesi mettono lo smoking

ANGIOLO BANDINELLI Via | http://ildubbiopush.ita.newsmemory.com/?token=2c0b5a1f9ecbb4e74a06fe780ac80561_5abeb638_2fe1_133ed6b&selDate=20180331&promo=push&utm_medium=Email&utm_campaign=ildubbio-E-Editions&utm_source=ildubbio&utm_content=Read-Button Non c’è giorno che contro l’Occidente - a rimorchio di Nietzsche, Spengler, Heidegger e affini non venga sparata una micidiale scarica di recriminazioni, denuncie e accuse. L’Occidente è in crisi, anzi in inarrestabile declino, agonizzante se non addirittura morto, inerte sulle macerie del suo proprio passato, nel rimpianto accorato delle sue radici cristiane e della sua spiritualità, nel nostalgico ricordo delle sua potenza e del suo orgoglio, divenuto ormai solo individualista, arrogante quanto sostanzialmente impotente, irreparabilmente sepolto sotto il peso intollerabile della tecnica e delle tecniche. L’ultima cannonata - L’Occidente è rovinato? è di Bernard- Henri Lévi, incastonata sulla copertina de L’Express

CANCELLAZIONE ABBONAMENTO AMAZON PRIME

Dopo l'aumento del costo annuale Amazon Prime è bene chiedersi se davvero è utile essere abbonati. Considera che le spedizioni sono SEMPRE gratuite per i prodotti Prime per spedizioni superiori a 29 Euro anche se non sei abbonato, devi soltanto aspettare un paio di giorni in più per la consegna. Inoltre non potrai più vedere i Film e i Telefim su Amazon Prime Video. Se decidi di annullare l'iscrizione come ho fatto io tieni conto che i vantaggi Amazon Prime rimangono validi fino alla scadenza per la quale hai già pagato in precedenza. Questo è il link per bloccare il rinnovo automatico: https://www.amazon.it/gp/primecentral?ie=UTF8&%2AVersion%2A=1&%2Aentries%2A=0& e questa la schermata di conferma:

CORPO, PASSIONE E SENTIMENTI NELLA GRANDE RETE

Big data: il web ci ha rubato “la ragione” ANGELA AZZARO  Oltre ai dati personali per condizionare le campagne elettorali, sul web ci hanno “rubato” qualcosa di più prezioso: la ragione. Ormai, sempre più spesso, reagiamo agli eventi della vita (pubblica e privata) con la pancia, senza usare la logica o la ragione che dir si voglia. In questo humus - in cui i sentimenti primordiali la fanno da padroni - crescono fake news e il linguaggio dell’odio. C’è una cosa che non si è detta o che si è detta poco in questo affaire che riguarda il “furto” dei dati dai profili social ai fini elettorali e per la manipolazione dell’opinione pubblica. Il web non ci ha rubato solo gusti, desideri, orientamenti politici. No. Ci ha rubato qualcosa di più importante, di fondamentale: ci ha rubato la logica, la “ragione”, quel metodo o modo di pensare per cui due più due fa quattro e non dieci venti mille o duemila. Si è persa ciò quella capacità che bene descrive il dizionario alla voce ragione: «La fac

PROSEGUE LO SCANDALO SULLA VIOLAZIONE DEI DATI DEGLI UTENTI

Facebook e democrazia Il «Grande fratello» che spaventa il mondo ROCCO VAZZANA La preoccupazione che società private possano entrare in possesso dei dati degli utenti “social” per profilare messaggi elettorali costruiti su misura del singolo elettore ha contagiato ormai tutto il mondo. Lo scandalo Cambridge Analytica, la società che avrebbe violato i dati personali di 50 milioni di utenti Facebook per per sostenere la campagna elettorale di Donald Trump e la Brexit sembra aver aperto il vaso di Pandora. I sospetti di possibili interferenze nei processi elettorali vengono sollevati in ogni angolo del pianeta: dal Kenya alla Svizzera. Tutti, Gran Bretagna all’Unione europea in testa, pretendono spiegazioni da Mark Zuckeberg, che però continua la sua “latitanza” da giorni. Il silenzio potrebbe essere rotto oggi, secondo quanto riferisce alla Nbc News un portavoce dell’azienda guidata dal giovane miliardario, presentando un «focus sulla ricostruzione della fiducia». E in attesa delle dichi

SCANDALO IL COLOSSO SOCIAL AFFONDA IN BORSA

Usa, Ue e Londra contro Facebook dopo il furto di dati GLI STATI CHIEDONO CHE «ZUCKERBERG CHIARISCA», INTANTO IL GARANTE PER L’INFORMAZIONE BRITANNICA PERQUISISCE LA SEDE DI CAMBRIGE ANALYTICA. SUL WEB IMPAZZA LA CAMPAGNA # DELETEFACEBOOK GIULIA MERLO Facebook affonda a Wall Street, insieme alle illusioni di autogoverno della galassia social. Immediatamente dopo la deflagrazione dello scandalo Cambridge Analytica, era stato il Congresso degli Stati Uniti a chiedere al fondatore Mark Zuckerberg di presentarsi a spiegare davanti all’assemblea, ieri è toccato alla Commissione della Camera dei Comuni britannica fare altrettanto. Lo stesso ha fatto l’Ue, con il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, che ha invitato il fondatore a presentarsi in aula perchè «chiarisca alla platea dei rappresentanti di 500 milioni di europei che i dati personali non sono stati utilizzati per manipolare la democrazia». Intanto, il Garante per l’informazione del Regno Unito ha annunciato che

SEQUESTRO MORO UN CRONISTA DEL TEMPO RACCONTA IL 16 MARZO DEL 1978

Cronaca di un mattino di un giorno da cani FRANCESCO DAMATO La giornata di giovedì 16 marzo 1978 comincia con un contrattempo. La mia linea telefonica è bloccata. Alzo la cornetta e non avverto alcun segnale. Diavolo di un uomo, il mio amico Nicola Lettieri deve avere appoggiato male il suo ricevitore ieri sera, dopo avermi parlato, e mi ha isolato. Non è epoca di telefonini. Mi tocca rassegnarmi ad aspettare che anche Nicola avverta il bisogno di chiamare qualcuno e ripristini così la mia linea. L’amico Lettieri è il sottosegretario di Francesco Cossiga appena confermato al Ministero dell’Interno nel quarto governo di Giulio Andreotti, formato sabato scorso, 11 marzo, dopo quasi un mese di crisi. Tanto è servito ad Aldo Moro, presidente della Dc, a convincere Enrico Berlinguer, segretario del Pci, a rinunciare al superamento del governo monocolore democristiano sostenuto dall’estate del 1976 con l’astensione dei comunisti e tradottosi in un loro logoramento politico. Superare il monoc

QUEL 16 MARZO TEMEMMO CHE FOSSE INIZIATA L’INSURREZIONE

 SEQUESTRO MORO: INTERVISTA A GUIDO BODRATO, NUMERO 2 DELLA DC CARLO FUSI Il 16 marzo di 40 anni fa veniva rapito il presidente della Dc, Aldo Moro, e veniva sterminata la sua scorta. Una svolta drammatica nella politica italiana. Abbiamo intervistato Guido Bodrato, che all’epoca era il numero due della Dc, guidata da Zaccagnini, e che ebbe un ruolo decisivo in tutti i drammatici 55 giorni del rapimento. Bodrato ci ha detto che quel giorno temettero che fosse iniziata una vera e propria insurrezione. E che il rapimento e poi l’uccisione di Moro ebbero una conseguenza GUIDO BODRATO ALL’EPOCA NUMERO 2 DELLA DC, RICORDA IL RAPIMENTO MORO Quel giorno morì un’idea l’idea del dialogo CARLO FUSI Guido Bodrato, dc, classe 1933: il 27 marzo prossimo compirà 85 anni. A metà degli anni ‘ 70, assieme a Corrado Belci, Luigi Granelli e Giovanni Galloni, ha fatto parte della “banda dei 4”, termine mutuato dalla Rivoluzione culturale avviata da Mao Tsedong e poi rovesciata come struttura di poter