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IL DIBATTITO SUI SOCIAL DIVIDE ANCHE LA COMUNITÀ SCIENTIFICA

Caro Masullo, il male non viene dalla tecnologia ma dalla natura umana Via | http://ildubbiopush.ita.newsmemory.com/?token=c7a8819c61fd3cd50fb547be36725fe6_5acfda0f_2fe1_133edbd&selDate=20180413&promo=push&utm_medium=Email&utm_campaign=ildubbio-E-Editions&utm_source=ildubbio&utm_content=Read-Button&goTo=01&artid=6 ALBERTO ABRUZZESE Giovedì scorso è uscito su il Mattino un articolo in cui Aldo Masullo ha trattato il tema che oggi domina – implicitamente o esplicitamente, comunque sempre in modo molto interessato, strumentale – su ogni fronte politico- culturale. Si intitola: “Facebook e i social senza la società”. Se ne evince già la tesi di fondo: la socializzazione prodotta dai linguaggi digitali – invece che dai dispositivi storici della modernizzazione ( famiglia, religione, educazione, stato, partiti, produzione, lavoro) – non costruirebbe più società, come dire civilizzazione e civiltà, ma opererebbe alla sua distruzione, come dire

TACETE ECONOMISTI: IL DENARO E' COSA PER FILOSOFI

 UN LIBRO DI JOHAN R. SEARLE E DI MAURIZIO FERRARIS Via | http://ildubbiopush.ita.newsmemory.com/?token=04d938918bce25df455cbd5499567a0f_5ac54f8d_2fe1_133edb5&selDate=20180405&promo=push&utm_medium=Email&utm_campaign=ildubbio-E-Editions&utm_source=ildubbio&utm_content=Read-Button CORRADO OCONE Sul denaro si è riflettuto e scritto parecchio nella cultura occidentale. E non poteva essere altrimenti, a ben pensarci: la nostra ( ma in verità non solo la nostra) è una civiltà fondata sul commercio e gli scambi, sulle transazioni di ogni tipo. E il denaro è il mezzo con cui gli scambi avvengono. Esso, come moneta, è l’unità di misura del valore delle cose, in cui è convertibile in ogni momento. Pur così centrale nella nostra vita e fondante per il nostro modo di essere, il denaro non ha però paradossalmente quasi mai goduto di buona fama. E’ stato considerato alla stregua di “sterco del demonio” nel Medioevo, o esso stesso un diavolo maligno, Mammona, nella Bibbia.

Ma quale tramonto dell’Occidente Anche i cinesi mettono lo smoking

ANGIOLO BANDINELLI Via | http://ildubbiopush.ita.newsmemory.com/?token=2c0b5a1f9ecbb4e74a06fe780ac80561_5abeb638_2fe1_133ed6b&selDate=20180331&promo=push&utm_medium=Email&utm_campaign=ildubbio-E-Editions&utm_source=ildubbio&utm_content=Read-Button Non c’è giorno che contro l’Occidente - a rimorchio di Nietzsche, Spengler, Heidegger e affini non venga sparata una micidiale scarica di recriminazioni, denuncie e accuse. L’Occidente è in crisi, anzi in inarrestabile declino, agonizzante se non addirittura morto, inerte sulle macerie del suo proprio passato, nel rimpianto accorato delle sue radici cristiane e della sua spiritualità, nel nostalgico ricordo delle sua potenza e del suo orgoglio, divenuto ormai solo individualista, arrogante quanto sostanzialmente impotente, irreparabilmente sepolto sotto il peso intollerabile della tecnica e delle tecniche. L’ultima cannonata - L’Occidente è rovinato? è di Bernard- Henri Lévi, incastonata sulla copertina de L’Express

CANCELLAZIONE ABBONAMENTO AMAZON PRIME

Dopo l'aumento del costo annuale Amazon Prime è bene chiedersi se davvero è utile essere abbonati. Considera che le spedizioni sono SEMPRE gratuite per i prodotti Prime per spedizioni superiori a 29 Euro anche se non sei abbonato, devi soltanto aspettare un paio di giorni in più per la consegna. Inoltre non potrai più vedere i Film e i Telefim su Amazon Prime Video. Se decidi di annullare l'iscrizione come ho fatto io tieni conto che i vantaggi Amazon Prime rimangono validi fino alla scadenza per la quale hai già pagato in precedenza. Questo è il link per bloccare il rinnovo automatico: https://www.amazon.it/gp/primecentral?ie=UTF8&%2AVersion%2A=1&%2Aentries%2A=0& e questa la schermata di conferma:

CORPO, PASSIONE E SENTIMENTI NELLA GRANDE RETE

Big data: il web ci ha rubato “la ragione” ANGELA AZZARO  Oltre ai dati personali per condizionare le campagne elettorali, sul web ci hanno “rubato” qualcosa di più prezioso: la ragione. Ormai, sempre più spesso, reagiamo agli eventi della vita (pubblica e privata) con la pancia, senza usare la logica o la ragione che dir si voglia. In questo humus - in cui i sentimenti primordiali la fanno da padroni - crescono fake news e il linguaggio dell’odio. C’è una cosa che non si è detta o che si è detta poco in questo affaire che riguarda il “furto” dei dati dai profili social ai fini elettorali e per la manipolazione dell’opinione pubblica. Il web non ci ha rubato solo gusti, desideri, orientamenti politici. No. Ci ha rubato qualcosa di più importante, di fondamentale: ci ha rubato la logica, la “ragione”, quel metodo o modo di pensare per cui due più due fa quattro e non dieci venti mille o duemila. Si è persa ciò quella capacità che bene descrive il dizionario alla voce ragione: «La fac

PROSEGUE LO SCANDALO SULLA VIOLAZIONE DEI DATI DEGLI UTENTI

Facebook e democrazia Il «Grande fratello» che spaventa il mondo ROCCO VAZZANA La preoccupazione che società private possano entrare in possesso dei dati degli utenti “social” per profilare messaggi elettorali costruiti su misura del singolo elettore ha contagiato ormai tutto il mondo. Lo scandalo Cambridge Analytica, la società che avrebbe violato i dati personali di 50 milioni di utenti Facebook per per sostenere la campagna elettorale di Donald Trump e la Brexit sembra aver aperto il vaso di Pandora. I sospetti di possibili interferenze nei processi elettorali vengono sollevati in ogni angolo del pianeta: dal Kenya alla Svizzera. Tutti, Gran Bretagna all’Unione europea in testa, pretendono spiegazioni da Mark Zuckeberg, che però continua la sua “latitanza” da giorni. Il silenzio potrebbe essere rotto oggi, secondo quanto riferisce alla Nbc News un portavoce dell’azienda guidata dal giovane miliardario, presentando un «focus sulla ricostruzione della fiducia». E in attesa delle dichi

SCANDALO IL COLOSSO SOCIAL AFFONDA IN BORSA

Usa, Ue e Londra contro Facebook dopo il furto di dati GLI STATI CHIEDONO CHE «ZUCKERBERG CHIARISCA», INTANTO IL GARANTE PER L’INFORMAZIONE BRITANNICA PERQUISISCE LA SEDE DI CAMBRIGE ANALYTICA. SUL WEB IMPAZZA LA CAMPAGNA # DELETEFACEBOOK GIULIA MERLO Facebook affonda a Wall Street, insieme alle illusioni di autogoverno della galassia social. Immediatamente dopo la deflagrazione dello scandalo Cambridge Analytica, era stato il Congresso degli Stati Uniti a chiedere al fondatore Mark Zuckerberg di presentarsi a spiegare davanti all’assemblea, ieri è toccato alla Commissione della Camera dei Comuni britannica fare altrettanto. Lo stesso ha fatto l’Ue, con il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, che ha invitato il fondatore a presentarsi in aula perchè «chiarisca alla platea dei rappresentanti di 500 milioni di europei che i dati personali non sono stati utilizzati per manipolare la democrazia». Intanto, il Garante per l’informazione del Regno Unito ha annunciato che