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ENZO TORTORA MORIVA IL 18 MAGGIO 1988

TRENT’ANNI FA, IL18 MAGGIO, MORIVA IL GIORNALISTA, STRONCATO DA UN TUMORE DOPO AVER SUBITO ANNI DI PERSECUZIONE GIUDIZIARIA E MEDIATICA, VOLONTARIA E IN MALAFEDE La pagina più nera per il giornalismo e la magistratura VALTER VECELLIO Riavvolgere il nastro del ricordo, perché il caso Tortora non scolorisca nella memoria collettiva e individuale; e perché tanti sono quelli che possiamo definire “gli eroi della sesta giornata”: coloro che ora si “esibiscono” nel tentativo di accaparrarsi dei meriti che non hanno, ben altro è stato a suo tempo il comportamento tenuto; ben altre le posizioni assunte. Il 18 maggio 1988 Enzo Tortora ci lasciava, stroncato da un tumore, conseguenza – si può fondatamente ritenere – anche del lungo e ingiusto calvario patito. Anni dopo, Carlo Verdelli ( non l’ho mai fatto, me ne dolgo, lo ringrazio ora), su “ Repubblica”, scrive: “ Non fosse stato per i radicali ( da Pannella a Bonino, da Giuseppe Rippa a Valter Vecellio) che lo elessero simbolo della

LA OPEN SOCIETY FOUNDATION AVRÀ SEDE A BERLINO

La vittoria di Orban: la fondazione Soros lascia l’Ungheria ALESSANDRO FIORONI Alla fine è arrivata la decisione che era già nell’aria da tempo, la Open society foundation (Osf) si ritira dall’Ungheria. L’annuncio è arrivato da New York, sede dell’organizzazione, attraverso le parole dell’addetto stampa Daniel Makonnen: «di fronte a un contesto politico e giuridico sempre più repressivo in Ungheria, l’Osf sposta le sue operazioni e il suo personale internazionale con sede a Budapest nella capitale tedesca, Berlino». La rete internazionale, finanziata e creata dal miliardario magiaro- americano George Soros, che sostiene in tutto il mondo innumerevoli attività a favore dei diritti umani, lascia dunque Budapest a seguito della violenta campagna scatenata dal premier e fresco vincitore delle elezione Viktor Orban. L’abbandono da parte di Open society è l’ultima tappa di un percorso intrapreso nel febbraio scorso, quando il governo ungherese guidato dalla formazione nazionalista

IL 5 MAGGIO DI 200 ANNI FA NASCEVA IL GRANDE FILOSOFO TEDESCO

Senza Marx siamo gattini ciechi. FAUSTO BERTINOTTI Uno spettro si aggira per l’Europa. Se non è lo spettro del comunismo, come suggeriva Il Manifesto del Partito comunista, lo è però il suo autore. Marx dopo Marx. Non è questa l’occasione per una riflessione su Marx e i marxismi tra teoria e storia. Ma qualsiasi pensiero sul grande vecchio non può che partire da una constatazione gigantesca. Un intero secolo, il 900, è stato caratterizzato da ciò che Louis Althusser ha chiamato “l’unione del movimento operaio e della teoria marxista”, “la fusione” secondo Lenin. Se ci sono tanti Marx in uno, quell’uno, allora, può essere definito il teorico della Rivoluzione. Credo si possa dire che il suo stesso lavoro teorico di critica della società fondata sulla generalizzazione della produzione per il mercato è preparatoria alla messa in evidenza, in essa, del suo becchino ed erede, il proletariato. La critica di Marx al modo di produzione capitalistico, al cui centro c’è lo sfruttamento e l’ali

IL DIBATTITO SUI SOCIAL DIVIDE ANCHE LA COMUNITÀ SCIENTIFICA

Caro Masullo, il male non viene dalla tecnologia ma dalla natura umana Via | http://ildubbiopush.ita.newsmemory.com/?token=c7a8819c61fd3cd50fb547be36725fe6_5acfda0f_2fe1_133edbd&selDate=20180413&promo=push&utm_medium=Email&utm_campaign=ildubbio-E-Editions&utm_source=ildubbio&utm_content=Read-Button&goTo=01&artid=6 ALBERTO ABRUZZESE Giovedì scorso è uscito su il Mattino un articolo in cui Aldo Masullo ha trattato il tema che oggi domina – implicitamente o esplicitamente, comunque sempre in modo molto interessato, strumentale – su ogni fronte politico- culturale. Si intitola: “Facebook e i social senza la società”. Se ne evince già la tesi di fondo: la socializzazione prodotta dai linguaggi digitali – invece che dai dispositivi storici della modernizzazione ( famiglia, religione, educazione, stato, partiti, produzione, lavoro) – non costruirebbe più società, come dire civilizzazione e civiltà, ma opererebbe alla sua distruzione, come dire

TACETE ECONOMISTI: IL DENARO E' COSA PER FILOSOFI

 UN LIBRO DI JOHAN R. SEARLE E DI MAURIZIO FERRARIS Via | http://ildubbiopush.ita.newsmemory.com/?token=04d938918bce25df455cbd5499567a0f_5ac54f8d_2fe1_133edb5&selDate=20180405&promo=push&utm_medium=Email&utm_campaign=ildubbio-E-Editions&utm_source=ildubbio&utm_content=Read-Button CORRADO OCONE Sul denaro si è riflettuto e scritto parecchio nella cultura occidentale. E non poteva essere altrimenti, a ben pensarci: la nostra ( ma in verità non solo la nostra) è una civiltà fondata sul commercio e gli scambi, sulle transazioni di ogni tipo. E il denaro è il mezzo con cui gli scambi avvengono. Esso, come moneta, è l’unità di misura del valore delle cose, in cui è convertibile in ogni momento. Pur così centrale nella nostra vita e fondante per il nostro modo di essere, il denaro non ha però paradossalmente quasi mai goduto di buona fama. E’ stato considerato alla stregua di “sterco del demonio” nel Medioevo, o esso stesso un diavolo maligno, Mammona, nella Bibbia.

Ma quale tramonto dell’Occidente Anche i cinesi mettono lo smoking

ANGIOLO BANDINELLI Via | http://ildubbiopush.ita.newsmemory.com/?token=2c0b5a1f9ecbb4e74a06fe780ac80561_5abeb638_2fe1_133ed6b&selDate=20180331&promo=push&utm_medium=Email&utm_campaign=ildubbio-E-Editions&utm_source=ildubbio&utm_content=Read-Button Non c’è giorno che contro l’Occidente - a rimorchio di Nietzsche, Spengler, Heidegger e affini non venga sparata una micidiale scarica di recriminazioni, denuncie e accuse. L’Occidente è in crisi, anzi in inarrestabile declino, agonizzante se non addirittura morto, inerte sulle macerie del suo proprio passato, nel rimpianto accorato delle sue radici cristiane e della sua spiritualità, nel nostalgico ricordo delle sua potenza e del suo orgoglio, divenuto ormai solo individualista, arrogante quanto sostanzialmente impotente, irreparabilmente sepolto sotto il peso intollerabile della tecnica e delle tecniche. L’ultima cannonata - L’Occidente è rovinato? è di Bernard- Henri Lévi, incastonata sulla copertina de L’Express

CANCELLAZIONE ABBONAMENTO AMAZON PRIME

Dopo l'aumento del costo annuale Amazon Prime è bene chiedersi se davvero è utile essere abbonati. Considera che le spedizioni sono SEMPRE gratuite per i prodotti Prime per spedizioni superiori a 29 Euro anche se non sei abbonato, devi soltanto aspettare un paio di giorni in più per la consegna. Inoltre non potrai più vedere i Film e i Telefim su Amazon Prime Video. Se decidi di annullare l'iscrizione come ho fatto io tieni conto che i vantaggi Amazon Prime rimangono validi fino alla scadenza per la quale hai già pagato in precedenza. Questo è il link per bloccare il rinnovo automatico: https://www.amazon.it/gp/primecentral?ie=UTF8&%2AVersion%2A=1&%2Aentries%2A=0& e questa la schermata di conferma: