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Video giocatori cercansi, rien ne va plus

Abilità sempre più privilegiate anche a livello di curriculum e selezione del personale, mentre il mondo del lavoro sembra incapace di reperire competenze adeguate alla crescente fame di intelligenza artificiale. I videogiochi come ambiente di formazione? Qualcuno potrebbe storcere il naso, ma la risposta è sì. Sono sempre maggiori i casi di aziende che, tra i curriculum dei candidati, prediligono quelli con profili da “gamer”, ossia giocatori di videogiochi. Sembrerebbe che l’attività video-ludica permetta di sviluppare competenze trasversali come l’intelligenza emotiva, la capacità decisionale, l’abilità di negoziazione e, ovviamente, la dimestichezza e la predisposizione al lavoro in ambito digitale. Non da ultimo, anche la capacità di lavorare in team. Infatti, i videogiochi permettono di “giocare”, attraverso la rete Internet, in maniera collaborativa/competitiva con altri utenti sparsi nella rete. Questo legame collaborativo, inoltre, permette di affinare le lingue stranier

Non si tratta di competere con le macchine ma di collaborare

Di che cosa parliamo quando parliamo d’intelligenza artificiale? “Parliamo della simulazione o dell’emulazione del ragionamento umano da parte dei calcolatori. Si tratta, cioè, di far «pensare» le macchine in modo da riprodurre il funzionamento o almeno i risultati dei processi cerebrali. È per questo che, fin dagli inizi, i calcolatori sono stati chiamati «cervelli elettronici»”. Fino a che punto la macchina può simulare l’attività mentale dell’uomo? Quali sono i limiti dell’intelligenza delle macchine rispetto all'intelligenza umana? In che cosa invece la prima supera la seconda? “Fin dagli anni ’50 si è pensato alla possibilità di far giocare le macchine a scacchi e di far loro dimostrare teoremi: gli scacchi e la matematica erano, e sono, considerate le attività più razionali dell’uomo. Oggi si può dire che quegli obiettivi sono stati pienamente raggiunti tant’è che già una ventina di anni fa un computer batté il campione mondiale di scacchi in carica, Gary Kasparov, e un a