Valore degli studi classici nella società contemporanea. Brevi considerazioni di cultura e di logica
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Del Dott. Luciano Leone – Le rapide ed incessanti trasformazioni in atto nel mondo contemporaneo inducono alcuni a considerare obsoleti gli Studi Classici del Greco e del Latino. E’ vero invece l’esatto contrario: oggi proprio le trasformazioni così rapide della società e del lavoro; il coacervo di informazioni e di impulsi, che provengono dalla televisione e dagli altri mezzi di comunicazione; il bisogno più banale, ma ricorrente di poter scegliere con beneficio i prodotti del supermercato o gli elettrodomestici o i divertimenti o i viaggi; rendono necessario che la persona elabori strumenti critici e sistemi di adattamento, alla cui acquisizione gli Studi Classici offrono validissimo contributo.
Ma se l’insegnamento scolastico venisse limitato alla mera trasmissione di una tecnica, che cosa impedirebbe all’apprendista di quella tecnica, di essere rottamato insieme con quella medesima tecnica, divenuta rapidamente obsoleta, sorpassata da una nuova versione di Windows o da un nuovo modello di cellulare?
Questo utilitarismo immediato si ritorce contro la persona, che venga attratta dalla chimera dell’impiego lavorativo come unico scopo da perseguire.
Ridurre la finalità degli studi all’apprendimento di una tecnica lavorativa è comunque in manifesto contrasto con la vita dell’essere umano, il quale è attratto da molteplici forme di bellezza, presenti nel creato: mentre l’insetto cerca il fiore per nutrirsi, l’uomo lo ricerca per contemplarne la bellezza. Anche se si volesse escludere l’annuncio cristiano, che ha innovato il mondo antico, l’uomo non può essere ristretto alle necessità esistenziali degli altri esseri viventi: persino l’atto del nutrirsi viene elaborato dall’uomo nell’arte culinaria e ravvivato dalla convivialità.
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