In un momento difficile come quello che stiamo vivendo, legato al Covid-19, anche le
difficoltà che in periodi normali affrontiamo a fatica ora diventano
davvero ostacoli importanti.
Leggevo poco fa questo articolo su agendadigitale.eu, volevo aggiungere un commento e le mie opinioni.
E' indubbio che occorra un'identità digitale unica, un unico login e password (e magari anche PIN), per l'accesso a tutti i servizi digitali. Questo è necessario non solo come cittadino ma anche come professionista. Va anche prevista la delega. Mi spiego. In uno studio, come in un'azienda, non è gestibile l'accesso ai siti tramite Spid. Lo Spid può andar bene al cittadino ma non al titolare di un ufficio perchè altrimenti come fanno ad accedere gli impiegati quando non è presente in studio il titolare se per entrare devi inserire l'sms che ti arriva sul cellulare?
Occorre però non solo unifornità della procedura di login, occorrono portali uniformi, nei contenuti,a livello nazionale. Intendo dire questo: in questi giorni (quasi) tutte le imprese sono costrette a chiedere la Cassa integrazione. Tuttavia, pur nell'emergenza, ogni regione ha le sue regole e i suoi portali, naturalmente uno diverso dall'altro. Stessa cosa capita con i portali SUAP dei comuni, dove anche in questo caso la fantasia la fa da padrona. Benchè alcuni si siano consorziati e utilizzino una piattaforma comune non è sufficiente.
Sabato scorso leggevo con mio figlio il suo libro di storia dove si diceva che alcuni sovrani illuminati del XVII secolo avevano iniziato delle politiche per snellire la burocrazia, termine che lui non aveva mai sentito e che ho cercato di spiegargli, all'incirca, come "procedure complicate per presentare documenti o richieste allo stato". Benchè sovrani dispotici, sull'onda dell'illuminismo, ma anche perchè avevano paura di essere cacciati, avevano capito che era ora di cambiare. Quindi ritengo che non sia in alcun modo accettabile oggi, con gli strumenti e le potenzialità informatiche di cui disponiamo, che non si possa semplificare e sburocratizzare. La tecnologia, a mio avviso, non è una conquista se non semplifica. E non si può accampare come scusa la democrazia e l'autonomia, anche degli enti locali, in quanto le scelte personali e procedurali devono essere canalizzate ed orientate uniformemente a beneficio della collettività. Dipende soltanto dalla volontà.
Leggevo poco fa questo articolo su agendadigitale.eu, volevo aggiungere un commento e le mie opinioni.
E' indubbio che occorra un'identità digitale unica, un unico login e password (e magari anche PIN), per l'accesso a tutti i servizi digitali. Questo è necessario non solo come cittadino ma anche come professionista. Va anche prevista la delega. Mi spiego. In uno studio, come in un'azienda, non è gestibile l'accesso ai siti tramite Spid. Lo Spid può andar bene al cittadino ma non al titolare di un ufficio perchè altrimenti come fanno ad accedere gli impiegati quando non è presente in studio il titolare se per entrare devi inserire l'sms che ti arriva sul cellulare?
Occorre però non solo unifornità della procedura di login, occorrono portali uniformi, nei contenuti,a livello nazionale. Intendo dire questo: in questi giorni (quasi) tutte le imprese sono costrette a chiedere la Cassa integrazione. Tuttavia, pur nell'emergenza, ogni regione ha le sue regole e i suoi portali, naturalmente uno diverso dall'altro. Stessa cosa capita con i portali SUAP dei comuni, dove anche in questo caso la fantasia la fa da padrona. Benchè alcuni si siano consorziati e utilizzino una piattaforma comune non è sufficiente.
Sabato scorso leggevo con mio figlio il suo libro di storia dove si diceva che alcuni sovrani illuminati del XVII secolo avevano iniziato delle politiche per snellire la burocrazia, termine che lui non aveva mai sentito e che ho cercato di spiegargli, all'incirca, come "procedure complicate per presentare documenti o richieste allo stato". Benchè sovrani dispotici, sull'onda dell'illuminismo, ma anche perchè avevano paura di essere cacciati, avevano capito che era ora di cambiare. Quindi ritengo che non sia in alcun modo accettabile oggi, con gli strumenti e le potenzialità informatiche di cui disponiamo, che non si possa semplificare e sburocratizzare. La tecnologia, a mio avviso, non è una conquista se non semplifica. E non si può accampare come scusa la democrazia e l'autonomia, anche degli enti locali, in quanto le scelte personali e procedurali devono essere canalizzate ed orientate uniformemente a beneficio della collettività. Dipende soltanto dalla volontà.
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