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Meet gratis per tutti gli account, anche gmail. Tracciamento a tappeto.

Fino ad oggi per poter avviare una videoconferenza Meet, la piattaforma di streaming per le riunioni online targata Google, era necessario possedere un account aziendale o edu. In realtà per partecipare era sufficiente un qualunque account Gmail, quelli gratuiti, che però non consentivano l'avvio di una riunione. Da oggi Google, che dopo il lockdown delle scuole aveva lavorato costantemente al miglioramento di varie funzionalità di Meet ed aveva implementato temporaneamente il numero di partecipanti a 250 (prima 50) per gli account G Suite, edu e non, consente l'avvio di una riunione a tutti gli utenti, anche agli account Gmail "normali" e gratuiti,  che possediamo praticamente proprio tutti, dando la possibilità di fare riunioni con 50 partecipanti. Mi viene da pensare che difficilmente quindi ridurrà il numero dei partecipanti degli altri account e che quindi l'aumento a 250 non sia temporaneo ma definitivo. Credo che in questo modo Google faccia

Meet: nuova funzione Presenta una scheda di Chrome

Didattica sincrona: non credo di esagerare se affermo che Meet ha salvato la scuola Italiana. Esistono infatti anche altre piattaforme ma se tutti gli utenti GSuite si fossero dirottati su queste quanto avrebbero retto? E poi GSuite avrà i suoi contro ma come mai è stato coniato il termine Zoombombing? Forse le altre hanno piattaforme di video streaming hanno dei problemi? Meet è in costante movimento, in questi giorni è stato rilasciato un aggiornamento che permette di presentare una scheda di Chrome. Questa funzione, che interessa tutti ma in particolare i docenti di lingue straniere, consente una gestione migliore del video e dell'audio da parte di chi assiste alla presentazione. Funziona con Chrome e con Chromium, con Edge ultima versione, anche se basato su Chrome non compare l'opzione.

Servizio non richiesto? Meglio non darlo senza il consenso

Ring Me: come disattivarlo  Dopo il completamento della fusione tra Wind e Tre tutti gli utenti hanno scoperto di aver attivo sul proprio numero un servizio, quello di richiamata su occupato, ma non come lo conosciamo. Non si tratta di una richiamata vera e propria, in pratica è simile a call back degli anni 90, per chiamare quando ti trovavi all'estero, ovvero dopo che hai chiamato un numero occupato, quando si libera il numero l'operatore AUTOMATICAMENTE fa squillare il telefono ad entrambi e quando alzano la cornetta non si sa chi ha chiamato. Per me è soltanto un servizio infermale e una perdita di tempo, prima devi capire come funziona, poi magari, come mi è capitato, hai contattato la persona già in altro modo e la richiamata irrita il tuo interlocutore, che magari è un cliente e anche te. Ma chi ha chiesto a WindTre di attivarlo? Io no. Meno male che è possibile disattivare questo (dis)servizio, ma WindTre ha pensato bene di rendere difficile anche questa operaz

Webcam del PC? No, meglio lo smartphone

Con alcuni accorgimenti è generalmente possibile utilizzare il proprio smartphone come webcam, anche se si stabilisce la connessione dal PC, che permette di vedere le altre persone sul monitor. Per farlo, vanno utilizzate delle app particolari che fanno in modo di utilizzare la camera dello smartphone come se fosse una webcam del PC. Tutto sommato però, considerati i vantaggi e gli svantaggi, meglio acquistare una webcam, anche poco costosa. Vediamo comunque quali soluzioni esistono. Per chi usa PC Windows e iPhone, il sistema probabilmente migliore è quello composto dall'app NDI HX Camera sullo smartphone (è gratuita) e gli NDI Tools (in particolare NDI Virtual Input) su PC: in questo modo lo smartphone, anche via Wi-Fi, diventa una webcam del PC, configurabile direttamente nelle impostazioni del programma di videoconferenza. Lo smartphone, sistemato auspicabilmente su un piccolo treppiedi da tavolo che permette un buon posizionamento, diventa quindi la migliore delle web

Insegna da casa - Google

In questi giorni di emergenza Covid la scuola Italiana, ma credo non soltanto, può essere soltanto grata a Google e alla sua G Suite for Edu. Che altro non è che G Suite, quella che possono attivare tutte le aziende, con la piccola differenza che per le scuole è gratuita. Senza gli strumenti che fanno parte del pacchetto molti insegnanti non avrebbero potuto mantenere un contatto con gli studenti. Ma non solo. Sarebbe stato difficile, se non impossibile, fare le riunioni di dipartimento tra gli insegnanti. Così come impossibile un collegio docenti. In realtà per fare le riunioni on line si sarebbero potuti utilizzare altri strumenti, uno, gratuito con dei limiti, è noto alle cronache per i problemi di sicurezza, Zoom. Ma anche altri, probabilmente più complicati e specifici come Webex o Gotowebinar, ma a che prezzo? Poi la GSuite non è soltanto Meet, per la videoconferenza, è anche Classroom, è anche Google documenti, è anche email ... che ben si integrano tra di loro in un tutt'un

Modificata l'interfaccia di Blogger Blogspot. O forse no?

A sorpresa, proprio mentre scrivevo un post, nell'aggiornare una pagina mi sono ritrovato all'interno di una nuova interfaccia. Blogger è senz'altro una delle migliori piattaforme gratuite, con tutti i pregi e difetti che questi CMS possono avere, non ultimo di essere di proprietà di Google. In ogni caso interfaccia migliorata, anche se occorre abituarsi ai cambiamenti, a testimonianza che la piattaforma Blogspot è viva e vegeta. Qui un paio di immagini del nuovo editor. Terminata la pubblicazione, rientro in modalità modifica ... e mi ritrovo di nuovo con il vecchio editor. Mistero! Beh, mi sono accorto che entrando da https://draft.blogger.com anzichè da https://www.blogger.com/ l'interfaccia è differente. Meglio, quindi si può scegliere quale utilizzare.

Sburocratizzare e semplificare si può. Basta volere

In un momento difficile come quello che stiamo vivendo, legato al Covid-19, anche le difficoltà che in periodi normali affrontiamo a fatica ora diventano davvero ostacoli importanti. Leggevo poco fa questo articolo su agendadigitale.eu, volevo aggiungere un commento e le mie opinioni. E' indubbio che occorra un'identità digitale unica, un unico login e password (e magari anche PIN), per l'accesso a tutti i servizi digitali. Questo è necessario non solo come cittadino ma anche come professionista. Va anche prevista la delega. Mi spiego. In uno studio, come in un'azienda, non è gestibile l'accesso ai siti tramite Spid. Lo Spid può andar bene al cittadino ma non al titolare di un ufficio perchè altrimenti come fanno ad accedere gli impiegati quando non è presente in studio il titolare se per entrare devi inserire l'sms che ti arriva sul cellulare? Occorre però non solo unifornità della procedura di login, occorrono portali uniformi, nei contenuti,