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Visualizzazione dei post da 2018

Thunderbird: copiare tutti gli account da un pc all'altro

Mi è capitato più volte di dover formattare o sostituire un computer con la necessità di reinserire tutti gli acconut email in Tunderbirh. Ebbene c'è la possibilità di copiare una cartella dal vecchio pc e copiarla in qello nuovo ritrovandosi così con Tunderbirdh già pronto per l'uso. Qui di seguito una guida trovata qui: https://support.mozilla.org/it/kb/trasferire-dati-thunderbird-nuovo-computer Trasferire i dati di Thunderbird su un nuovo computer In Thunderbird le informazioni personali come i messaggi, le password e le preferenze dell'utente vengono salvate in un gruppo di file all'interno di una cartella denominata cartella del profilo e situata in una posizione diversa rispetto ai file di installazione dell'applicazione. Per spostare i propri dati, copiare la cartella del profilo in una posizione equivalente sul computer di destinazione.     Fare clic sul pulsante dei menu Fx57Menu , fare quindi clic su Aiuto e dal sottomenu fare clic su Risoluzione

Save Your Internet: l'articolo 13 avvantaggia pochi ed affossa la libertà. E' il momento di agire

È il momento di agire. In questa pagina sono indicate varie possibilità per contattare i deputati Italiani al Parlamento Europeo: https://www.liberties.eu/it/news/campagna-copyright-sforzo-finale-per-cancellare-articolo-13-ep/15139 Il 12 settembre 2018, tutti i 751 deputati al Parlamento europeo (membri del Parlamento europeo) hanno avuto la possibilità di plasmare la riforma europea del diritto d'autore con una votazione in plenaria. Risultato della votazione: 366 deputati al Parlamento europeo hanno palesemente ignorato le nostre richieste, in quanto hanno adottato il copyright #CensorshipMachine. Progetti futuri: il relatore della commissione, Axel Voss, è stato incaricato di avviare le negazioni informali con i rappresentanti degli Stati membri e della Commissione europea, il "Black Box" del processo decisionale in Europa. A partire dalle grandi piattaforme internet, quelle a livello mondiale che conosciamo tutti fino ad arrivare a singoli blogger amato

ho.mobile: configurare hotspot tethering

Dopo aver perso le speranze di poter utilzzare in hotspot i miei 50 giga ho trovato questo post. Indovinate dove, proprio su ho.mobile. Spiega come impostare i parametri del telefono per navigare in hotspot. E le modifiche rìfunzionano davvero. Nota: prima dei comandi da inserire nel prompt mettere .\ ad esempio "adb devices" diventa ".\adb devices" https://supporto.ho-mobile.it/t5/Soluzioni-per-configurare/Condivido-i-dati-del-mio-smartphone-con-altri-dispositivi/ta-p/164 Configurazione hotspot per utenti esperti Se dopo aver aggiornato le impostazioni del telefono non riesci a condividere i dati della tua SIM con altri dispositivi segui passo passo questa procedura di configurazione. Verifica questi pre-requisiti sul tuo smartphone Il primo passo è avere abilitare l'opzione sviluppatore sul tuo telefono. Per farlo: Accedi alle Impostazioni  Seleziona la voce Info sul dispositivo . Dovrebbe essere l'ultima voce dell'elenco Tocca sette vol

Lo stato di diritto e la fatturazione elettronica per i carburanti

Proroga della fatturazione elettronica per acquisti di carburante: nuovi Ministri, vecchi difetti Sono mesi che tutti sappiamo dell'introduzione della fatturazione elettronica per gli acquisti di carburante a partire al primo luglio 2018. Però è bastato paventare la possibilità di uno sciopero dei benzinai che subito si è corso ai ripari. Certo la fatturazione elettronica è un adempimento complicato, che costa alle imprese, tutte, non solo a chi vende carburanti. Ma è bastato alzare un po' la voce per far ritornare sui suoi passi il Ministro. Anzi non era nemmeno un Suo provvedimento ma del governo precedente, tanto vale allora ... Cambiano i governi e chi ne partecipa parla di cambiamenti. In altri casi, non in questo. E' lo stato del diritto del più forte che prevale ancora.

DOSSIER SEGRETO DEL GOVERNO: MANCHERANNO CIBO E FARMACI

Via | http://ildubbiopush.ita.newsmemory.com/?token=e2570d1165a66cb0fcafd83bb6a84134_5b15b9d5_2fe1_133ee7d&selDate=20180605&promo=push&utm_medium=Email&utm_campaign=ildubbio-E-Editions&utm_source=ildubbio&utm_content=Read-Button Brexit si avvicina e Londra si prepara per l’Armageddon VALERIO SOFIA Apocalisse in vista per la Gran Bretagna? Cosa succederà davvero con la Brexit è sempre più un grande punto interrogativo che angoscia molti, ma seppure le conseguenze non sono ancor chiare, è sempre più evidente a tutti un divorzio non porta mai a qualcosa di buono né passa indenne senza lasciare ferite. Prima del referendum i nemici della Brexit parlavano di apocalisse, di disastri economici e sociali per la Gran Bretagna, ma erano tacciati di esagerazione e di propaganda. I primi effetti economici dopo il referendum non sono stati ancora traumatici e parevano dar ragione a chi non la vedeva tanto fosca. Poi però i vincitori della Brexit, a partire dal nazionalista

DA CLASSE DIRIGENTE A CASTA: MA NON POSSIAMO FARNE A MENO

Via | http://ildubbiopush.ita.newsmemory.com/?token=041acd79fce56edb955ff54cae7da361_5b0f21df_2fe1_133ee33&selDate=20180531&promo=push&utm_medium=Email&utm_campaign=ildubbio-E-Editions&utm_source=ildubbio&utm_content=Read-Button Il crollo e le colpe delle odia ate élite ANGIOLO BANDINELLI Perché? Da dove nasce, dove ci porterà, cosa ci promette - o ci minaccia - la crisi delle élite che sta devastando in primo luogo quell’Occidente fino a ieri orgoglioso delle sue, rispettabili ed amate, spesso dalle radici secolari e oggi invece disprezzate, odiate, disarcionate dai monumenti in marmo o bronzo che erano stati eretti in loro onore ad ogni angolo di strada? E in Italia, dove la crisi appare nelle forme più gravi e corrosive, cosa dovremo aspettarci? Non c’è tema oggi così in voga, ma anche così frainteso, come il tema delle élite. Sembrava pacifico che delle élite, in primo luogo le élite per eccellenza - le élite occidentali dei grandi paesi sviluppati

LA CRITICA LETTERARIA AL TEMPO DEI SOCIAL E DEGLI INFLUENCER

Cultura delle élite e cultura di massa, l’equivoco populista GILDA POLICASTRO Il linguaggio della critica letteraria è, nel sentimento comune, settario, antidemocratico, autorefenziale ( mentre la critica, intesa come ermeneutica, è semmai un dialogo fra l’interprete, il testo e gli altri suoi lettori). La comunicazione, nelle forme più varie della divulgazione, sarebbe invece ciò che avvicina le opere d’arte alle masse, al pubblico. Questa contrapposizione ne porta con sé o forse discende, deriva da una contrapposizione ancora più antica: quella tra cultura alta e Masscult, secondo la categoria introdotta da Dwight Macdonald all’inizio degli anni Sessanta. Masscult che, a differenza della cultura genuinamente popolare, non nascerebbe in una zona protetta dallo sguardo e dal controllo dei signori, ma verrebbe calato dall’alto sulle masse, considerate un unicum indifferenziato e privo ( o deprivato) di qualunque istanza di diversità e individuazione. Possiamo ripensare alla catego

ENZO TORTORA MORIVA IL 18 MAGGIO 1988

TRENT’ANNI FA, IL18 MAGGIO, MORIVA IL GIORNALISTA, STRONCATO DA UN TUMORE DOPO AVER SUBITO ANNI DI PERSECUZIONE GIUDIZIARIA E MEDIATICA, VOLONTARIA E IN MALAFEDE La pagina più nera per il giornalismo e la magistratura VALTER VECELLIO Riavvolgere il nastro del ricordo, perché il caso Tortora non scolorisca nella memoria collettiva e individuale; e perché tanti sono quelli che possiamo definire “gli eroi della sesta giornata”: coloro che ora si “esibiscono” nel tentativo di accaparrarsi dei meriti che non hanno, ben altro è stato a suo tempo il comportamento tenuto; ben altre le posizioni assunte. Il 18 maggio 1988 Enzo Tortora ci lasciava, stroncato da un tumore, conseguenza – si può fondatamente ritenere – anche del lungo e ingiusto calvario patito. Anni dopo, Carlo Verdelli ( non l’ho mai fatto, me ne dolgo, lo ringrazio ora), su “ Repubblica”, scrive: “ Non fosse stato per i radicali ( da Pannella a Bonino, da Giuseppe Rippa a Valter Vecellio) che lo elessero simbolo della

LA OPEN SOCIETY FOUNDATION AVRÀ SEDE A BERLINO

La vittoria di Orban: la fondazione Soros lascia l’Ungheria ALESSANDRO FIORONI Alla fine è arrivata la decisione che era già nell’aria da tempo, la Open society foundation (Osf) si ritira dall’Ungheria. L’annuncio è arrivato da New York, sede dell’organizzazione, attraverso le parole dell’addetto stampa Daniel Makonnen: «di fronte a un contesto politico e giuridico sempre più repressivo in Ungheria, l’Osf sposta le sue operazioni e il suo personale internazionale con sede a Budapest nella capitale tedesca, Berlino». La rete internazionale, finanziata e creata dal miliardario magiaro- americano George Soros, che sostiene in tutto il mondo innumerevoli attività a favore dei diritti umani, lascia dunque Budapest a seguito della violenta campagna scatenata dal premier e fresco vincitore delle elezione Viktor Orban. L’abbandono da parte di Open society è l’ultima tappa di un percorso intrapreso nel febbraio scorso, quando il governo ungherese guidato dalla formazione nazionalista

IL 5 MAGGIO DI 200 ANNI FA NASCEVA IL GRANDE FILOSOFO TEDESCO

Senza Marx siamo gattini ciechi. FAUSTO BERTINOTTI Uno spettro si aggira per l’Europa. Se non è lo spettro del comunismo, come suggeriva Il Manifesto del Partito comunista, lo è però il suo autore. Marx dopo Marx. Non è questa l’occasione per una riflessione su Marx e i marxismi tra teoria e storia. Ma qualsiasi pensiero sul grande vecchio non può che partire da una constatazione gigantesca. Un intero secolo, il 900, è stato caratterizzato da ciò che Louis Althusser ha chiamato “l’unione del movimento operaio e della teoria marxista”, “la fusione” secondo Lenin. Se ci sono tanti Marx in uno, quell’uno, allora, può essere definito il teorico della Rivoluzione. Credo si possa dire che il suo stesso lavoro teorico di critica della società fondata sulla generalizzazione della produzione per il mercato è preparatoria alla messa in evidenza, in essa, del suo becchino ed erede, il proletariato. La critica di Marx al modo di produzione capitalistico, al cui centro c’è lo sfruttamento e l’ali

IL DIBATTITO SUI SOCIAL DIVIDE ANCHE LA COMUNITÀ SCIENTIFICA

Caro Masullo, il male non viene dalla tecnologia ma dalla natura umana Via | http://ildubbiopush.ita.newsmemory.com/?token=c7a8819c61fd3cd50fb547be36725fe6_5acfda0f_2fe1_133edbd&selDate=20180413&promo=push&utm_medium=Email&utm_campaign=ildubbio-E-Editions&utm_source=ildubbio&utm_content=Read-Button&goTo=01&artid=6 ALBERTO ABRUZZESE Giovedì scorso è uscito su il Mattino un articolo in cui Aldo Masullo ha trattato il tema che oggi domina – implicitamente o esplicitamente, comunque sempre in modo molto interessato, strumentale – su ogni fronte politico- culturale. Si intitola: “Facebook e i social senza la società”. Se ne evince già la tesi di fondo: la socializzazione prodotta dai linguaggi digitali – invece che dai dispositivi storici della modernizzazione ( famiglia, religione, educazione, stato, partiti, produzione, lavoro) – non costruirebbe più società, come dire civilizzazione e civiltà, ma opererebbe alla sua distruzione, come dire

TACETE ECONOMISTI: IL DENARO E' COSA PER FILOSOFI

 UN LIBRO DI JOHAN R. SEARLE E DI MAURIZIO FERRARIS Via | http://ildubbiopush.ita.newsmemory.com/?token=04d938918bce25df455cbd5499567a0f_5ac54f8d_2fe1_133edb5&selDate=20180405&promo=push&utm_medium=Email&utm_campaign=ildubbio-E-Editions&utm_source=ildubbio&utm_content=Read-Button CORRADO OCONE Sul denaro si è riflettuto e scritto parecchio nella cultura occidentale. E non poteva essere altrimenti, a ben pensarci: la nostra ( ma in verità non solo la nostra) è una civiltà fondata sul commercio e gli scambi, sulle transazioni di ogni tipo. E il denaro è il mezzo con cui gli scambi avvengono. Esso, come moneta, è l’unità di misura del valore delle cose, in cui è convertibile in ogni momento. Pur così centrale nella nostra vita e fondante per il nostro modo di essere, il denaro non ha però paradossalmente quasi mai goduto di buona fama. E’ stato considerato alla stregua di “sterco del demonio” nel Medioevo, o esso stesso un diavolo maligno, Mammona, nella Bibbia.

Ma quale tramonto dell’Occidente Anche i cinesi mettono lo smoking

ANGIOLO BANDINELLI Via | http://ildubbiopush.ita.newsmemory.com/?token=2c0b5a1f9ecbb4e74a06fe780ac80561_5abeb638_2fe1_133ed6b&selDate=20180331&promo=push&utm_medium=Email&utm_campaign=ildubbio-E-Editions&utm_source=ildubbio&utm_content=Read-Button Non c’è giorno che contro l’Occidente - a rimorchio di Nietzsche, Spengler, Heidegger e affini non venga sparata una micidiale scarica di recriminazioni, denuncie e accuse. L’Occidente è in crisi, anzi in inarrestabile declino, agonizzante se non addirittura morto, inerte sulle macerie del suo proprio passato, nel rimpianto accorato delle sue radici cristiane e della sua spiritualità, nel nostalgico ricordo delle sua potenza e del suo orgoglio, divenuto ormai solo individualista, arrogante quanto sostanzialmente impotente, irreparabilmente sepolto sotto il peso intollerabile della tecnica e delle tecniche. L’ultima cannonata - L’Occidente è rovinato? è di Bernard- Henri Lévi, incastonata sulla copertina de L’Express